A Noviglio (MI) una villa confiscata è stata intitolata a Lea Garofalo e destinata ad accogliere donne in difficoltà

Data:
28 Novembre 2023

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Nella giornata del 25 novembre a Noviglio, in provincia di Milano, si è tenuta la cerimonia di inaugurazione di un bene confiscato alla criminalità organizzata che diventerà un rifugio per donne in difficoltà.

Si tratta di una villetta su tre livelli, destinata dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC)  al Comune di Noviglio dopo essere stata confiscata ad esponenti della ‘ndrangheta dediti alla commissione di vari delitti tra cui estorsioni, usure, esercizio abusivo di attività finanziaria, intestazione fittizia di beni e frodi. I comportamenti delittuosi erano posti in atto anche con modalità violente al fine di acquisire direttamente e indirettamente la gestione e il controllo di attività economiche in particolare nel settore edilizio, immobiliare e della ristorazione.

Il cespite, destinato al Comune nel 2020, è stato sottoposto ad un intervento di riqualificazione prima di giungere all’effettivo utilizzo.

La villetta porterà il nome di Lea Garofolo,  testimone di giustizia che è sia un simbolo della lotta contro la criminalità organizzata, avendo combattuto lei stessa contro la mafia, ma è anche vittima di violenza contro le donne essendo stata uccisa per mano del compagno proprio il 24 novembre di 14 anni fa.

«L’inaugurazione nel nome di Lea Garofalo del nuovo rifugio per donne in difficoltà in un bene confiscato ad una ‘ndrina – dice l’on. Wanda Ferro, sottosegretario all’Interno con delega alle materie di competenza dell’ANBSC – ha uno straordinario valore simbolico, perché non solo rappresenta la vittoria dello Stato contro la mafia, le cui ricchezze vengono restituite ai cittadini, e in particolare a quelli più fragili, ma perché consente di realizzare un presidio di difesa delle donne dalla violenza, attraverso il sostegno concreto nel percorso di emancipazione da situazioni di difficoltà. Un risultato frutto di una importante coesione istituzionale e unità di intenti tra il governo Meloni, il Ministero dell’Interno guidato dal ministro Matteo Piantedosi, l’Ansbc e le istituzioni locali e le associazioni coinvolte».

Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti le numerose istituzioni pubbliche che hanno collaborato attivamente per giungere a questo importante risultato.