Lo sport come linguaggio universale capace di superare muri, ruoli e divise. È questo il messaggio emerso con forza dal quadrangolare calcistico “Una partita per la libertà”, svoltosi lo scorso 13 dicembre all’interno della Casa Circondariale di Reggio Calabria – Arghillà. Si è trattato di un’iniziativa che è riuscita a trasformare il campo da gioco in uno spazio di inclusione, confronto e riflessione sul senso autentico della pena e sul valore del reinserimento sociale.
In campo, fianco a fianco, detenuti, magistrati, agenti della Polizia Penitenziaria e personale dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata (ANBSC). Un’immagine simbolica e potente, capace di raccontare lo sport come strumento concreto di dialogo e umanizzazione, annullando per novanta minuti le distanze istituzionali e restituendo centralità alla persona.
L’evento è stato promosso dall’ANBSC, in sinergia con il Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, con il Presidente del Tribunale di Reggio Calabria e con il Direttore della Casa Circondariale “Giuseppe Panzera. Una rete istituzionale unita dall’obiettivo comune di promuovere percorsi di rieducazione fondati sul rispetto, sulla responsabilizzazione e sulle opportunità offerte dallo Stato.
Il quadrangolare ha dimostrato come lo sport, soprattutto in contesti complessi come quello carcerario, non sia solo attività fisica, ma un potente strumento educativo e sociale. Attraverso il gioco di squadra, il rispetto delle regole e la condivisione degli spazi, il calcio diventa veicolo di inclusione e speranza, capace di favorire processi di crescita personale e di avvicinare il carcere alla comunità esterna.
“Una partita per la libertà” non è stata soltanto una competizione sportiva, ma un gesto concreto di apertura e fiducia, che riafferma il principio costituzionale della funzione rieducativa della pena e ribadisce come l’inclusione passi anche — e soprattutto — dal riconoscimento dell’umanità di ogni individuo.