Reggio Calabria, un Protocollo per dare nuova vita ai beni confiscati.

Data:
10 Novembre 2025

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Un passo avanti nella lotta alla criminalità e nella promozione della legalità economica arriva da Reggio Calabria, dove il Prefetto, Clara Vaccaro, ha promosso un’intesa per rafforzare la collaborazione sulla gestione e valorizzazione dei beni sequestrati e confiscati alla mafia.

È stato, infatti, firmato lo scorso 7 novembre presso la citata Prefettura, alla presenza del Sottosegretario all’Interno Wanda Ferro, un Protocollo d’intesa sottoscritto da magistratura, istituzioni, ordini professionali e sistema bancario.

L’iniziativa mira a rafforzare la collaborazione tra tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nelle procedure di applicazione delle misure di prevenzione e di destinazione dei beni e delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata.

Al centro dell’intesa, la visione del Sottosegretario Wanda Ferro, che ha voluto imprimere un cambio di passo concreto, sottolineando l’importanza del Protocollo che “mette insieme istituzioni, autorità giudiziaria, professionisti e sistema bancario per salvaguardare imprese e lavoratori”, restituendo così alla collettività ciò che un tempo era potere delle mafie, creando opportunità e fiducia nello Stato.

Il Direttore dell’ANBSC ha evidenziato come alcune aziende confiscate siano in grado di mantenere la propria operatività e restare competitive sul mercato. In particolare, in Calabria queste realtà rappresentano un importante motore economico, sia per il fatturato generato sia per l’impatto sociale, rendendo prioritario il mantenimento dei livelli occupazionali.

Il protocollo, valido per due anni, punta su una rete stabile di collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti e su un approccio condiviso alla gestione dei beni, per evitare che aziende e immobili perdano valore già nella fase del sequestro. In particolare, l’intesa incoraggia il dialogo con il sistema bancario per mantenere attive le linee di credito e sostenere la continuità produttiva delle imprese confiscate.

Previsti anche percorsi di formazione e aggiornamento per amministratori giudiziari e professionisti, così da rendere più efficiente e sostenibile ogni intervento. “La Calabria sta dimostrando che la legalità può generare sviluppo – ha aggiunto l’Onorevole Ferro –: negli ultimi tre anni la destinazione dei beni confiscati è più che triplicata, segno di un territorio che si rialza e investe nel proprio futuro”.