Sono state sottoscritte ieri al Viminale, alla presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e del sottosegretario Wanda Ferro, le prime tre convenzioni con le quali vengono assegnati direttamente ad associazioni del terzo settore immobili sottratti alle consorterie criminali, per essere destinati a finalità sociali.
Questo risultato è il primo frutto del lavoro dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata all’esito di uno specifico avviso pubblico che consentirà l’assegnazione diretta e il riutilizzo, nel complesso, di 242 immobili distribuiti su tutto il territorio nazionale.
“Il riutilizzo dei beni sottratti alle mafie per finalità sociali assume un rilevante significato, anche simbolico. Solo con la restituzione alla comunità di ciò che ha rappresentato il frutto dei profitti illeciti, può dirsi davvero compiuta l’opera di contrasto alle organizzazioni criminali. Dare nuova vita a questi beni, metterli a disposizione del territorio, contribuisce non solo a mitigare gli effetti negativi delle attività illegali, ma concorre anche allo sviluppo sociale ed economico delle aree, favorendo in tal modo il senso di fiducia dei cittadini nei confronti dello Stato” ha dichiarato il titolare del Viminale.
Le convenzioni sono state sottoscritte dal direttore dell’ANBSC, Prefetto Bruno Corda, con la “Fondazione Progetto Arca Onlus” – che ha presentato due progetti denominati “La Casa della rete per i senza dimora” e “Casa Arca Esposti, co-housing e grave marginalità” da realizzare presso immobili situati, rispettivamente, a Varese e a Roma – e con l’ “Associazione Andrea Tudisco”, per il progetto “Legàmi”, ospitato in un cespite sito anch’esso nella Capitale, che si propone di offrire supporto ai nuclei familiari che assistono pazienti oncologici o con gravi patologie.
Per ciascuno dei progetti è previsto un contributo dell’Agenzia di 50 mila euro, per le spese che dovranno essere sostenute per la manutenzione delle strutture.