Nella giornata di ieri, 8 febbraio, si è tenuto in modalità remota un incontro promosso dall’Ambasciatore italiano in Bosnia Erzegovina, dott. Marco di Ruzza, tra il Direttore dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), il Prefetto Bruno Corda, e il Direttore dell’omologa Agenzia Federale di Bosnia Erzegovina, la Federalna Agencija Za Upravljanje Oduzetom Imovinom (FAZUOI), Mr. Emir Baši.
La riunione ha avuto un duplice scopo: instaurare la cooperazione con la analoga Agenzia della Bosnia Erzegovina e, al contempo, sostenerla nel percorso di modifica normativa che la avvicini al “modello italiano” di gestione e destinazione dei beni confiscati.
Nel corso dell’incontro, sono state evidenziate le principali analogie e differenze tra i due modelli di gestione dei beni. Il Direttore dell’Agenzia Federale ha espresso un grande interesse per le attività dell’Agenzia italiana, con particolare riferimento alle procedure adottate in materia di riutilizzo a fini sociali e istituzionali dei beni confiscati alla criminalità organizzata.
Mr. Emir Baši ha evidenziato che in questi mesi la Bosnia-Erzegovina sta lavorando ad alcune modifiche normative in materia di destinazione e riutilizzo dei beni confiscati. La normativa attualmente in vigore nel Paese prevede, infatti, l’obbligatorietà della vendita che, invece, secondo il codice antimafia resta un’opzione residuale, legata al soddisfacimento dei terzi creditori in buona fede o all’accertata indestinabilità dei cespiti. La legge vigente in Bosnia-Erzegovina contempla, inoltre, la possibilità per il soggetto criminale di rientrare nel possesso del bene confiscato, dopo aver scontato la pena detentiva, ipotesi questa assolutamente proibita nell’ordinamento del nostro Paese.
Proprio in ragione delle peculiarità del modello italiano, il Direttore dell’Agenzia Federale di Bosnia-Erzegovina ha manifestato un forte interesse per l’esperienza dell’ANBSC, che sta assumendo sempre più un ruolo di riferimento nel panorama internazionale e ne ha riconosciuto il particolare valore simbolico, quale testimonianza della vittoria dello Stato sulle organizzazioni criminali e del trionfo della legalità.
Al termine dell’incontro, le parti hanno concordato sull’opportunità di organizzare una visita studio in Italia da parte di una delegazione di funzionari dell’Agenzia Federale bosniaca, anche al fine di rafforzare e consolidare il percorso di collaborazione già avviato.