Si è tenuta oggi la cerimonia di consegna di un complesso di otto beni confiscati a noti esponenti della criminalità organizzata, affiliati al clan Badalamenti, e destinati dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) al mantenimento al patrimonio dello Stato per essere utilizzati dalla Guardia di Finanza come caserma, alloggi, in grado di ospitare non meno di 20 addetti, e annessi locali tecnici e autorimessa.
I beni, del valore complessivo di quasi un milione e mezzo di euro e di circa 1500 mq, sono stati confiscati definitivamente nel 2016 ed erano stati destinati dall’ANBSC al comune di Cinisi (PA).
Successivamente la Tenenza della Guardia di Finanza di Carini aveva manifestato l’urgenza di individuare un immobile da adibire a caserma e alloggi e l’Ente territoriale si è reso disponibile a consentirne la destinazione alla Guardia di Finanza per il tramite dell’Agenzia del Demanio.
In breve tempo il Consiglio Direttivo, in occasione della seduta dello scorso dicembre, ha deliberato il mantenimento dei beni al patrimonio dello Stato per le esigenze della Guardia di Finanza.
In occasione dell’evento di oggi, al quale erano presenti numerose autorità locali tra cui il Commissario Straordinario del Comune di Cinisi, il Dirigente della sede di Palermo dell’ANBSC ha consegnato gli immobili al Comandante Regionale della Sicilia della Guardia di Finanza.
“Questa attività, grazie all’efficace coordinamento e alla efficiente collaborazione delle Autorità coinvolte – afferma l’On. Wanda Ferro, Sottosegretario all’Interno con delega all’ANBSC – ha consentito di massimizzare l’interesse pubblico e ha un valore doppiamente simbolico perché non solo sottrae beni alla criminalità, ma li trasforma in presidi di sicurezza e di legalità rafforzando così la presenza dello Stato sul territorio. Il riutilizzo a fini sociali o istituzionali dei beni confiscati alle mafie rappresenta un impegno prioritario per il governo Meloni e il Ministero dell’Interno”.